Abbiamo detto che Dio è Luce, l’uomo è come vetro e il padre spirituale è quell’uomo che si prende cura del vetro per renderlo terso come cielo. Questo è fondamentale, perché per trovare un padre spirituale bisogna riconoscerlo e per riconoscerlo bisogna sapere chi sia. Ora, come si trova e riconosce una tale figura?
- La preghiera: Il padre spirituale è un dono di Dio, la sua efficacia è un dono di Dio. Senza la luce non vi è neppure chi lucida. È la Luce che illumina e spinge un uomo a divenire padre spirituale, perché possa divenire collaboratore della Luce. Questo implica che la ricerca inizia chiedendo alla Luce.
- Il luogo: Dove trovarlo? Il luogo ideale è quello in cui le nostre opacità sono più manifeste: la confessione. È vero, il sacramento agisce come una luce capace di bruciare ogni opacità, di purificarci: esso toglie l’opacità, ma non toglie l’abitudine del vetro ad opacizzarsi, ad impedire la luce. Qui inizia l’ascesi e qui entra il ruolo del padre spirituale.
- Il desiderio di santità: Può accadere che con un padre spirituale non si condividano tutte le idee, questo non è un problema. Ciò che tuttavia necessariamente bisogna condividere è il fondamentale desiderio di santità, la tensione all’auto-trasparenza della luce.
- La liberazione: Questo concetto si articola su due momenti. Il primo, la liberazione si presenta come liberazione del perdono ed è piuttosto immediata da comprendere. Si coglie quando un sacerdote toglie l’opacità e ci restituisce il gusto del perdono. Viene tolta l’opacità e la persona si sentirà lieve, libera in due modi: da tutto ciò che sarebbe dovuta essere e non è riuscita ad essere; libera da quello che è stata, lontana da quanto sarebbe veramente. Libera ovviamente per essere pienamente se stessa, pienamente trasparente alla Luce.
Ed ecco la seconda liberazione, ossia la liberazione dell’educazione: un padre spirituale non deve sostituirsi alla libertà della persona, deve liberarla; non prende decisioni per la persona, ma aiuta la persona a prendere le proprie decisioni. Cosa significa? Ebbene il padre spirituale educa la coscienza ad educarsi: egli sa che non sarà sempre con la persona che educa, tantomeno quando questa dovrà prendere decisioni importanti o vincere le proprie tentazioni, tuttavia prepara la persona alle sue scelte, fornendole tutti i mezzi che le permettono di raggiungere il bene. - La rivelazione: per togliere l’opacità il padre spirituale ci deve guardare attraverso. Non si ferma all’opacità, la vede, scruta il difetto, per vedervi attraverso. In questo sguardo la persona si conosce e si sente compresa, ma non giudicata: si sente rivelata a se stessa, ma in una rivelazione che è trasfigurazione. Il padre spirituale, infatti, edifica: non solo il figlio spirituale scopre meglio ciò che è e il punto in cui si trova rispetto a Dio, ma riscopre la grazia che opera in lui. La vera rivelazione di una filiazione spirituale non è quella di sentirsi deboli o forti, ma forti nelle proprie debolezze, forti di Cristo.
Leggi la prima parte dell’articolo, L’uomo, il vetro e la luce.