Andare in ospedale per andare ad assistere una persona malata e invece trovarsi medicati. Non da un chirurgo, ma da da una donna molto semplice, quasi dimessa che, vedendo me e un confratello, riconoscibili per via dell’abito, ha sentito la necessità di fermarci e condividere con noi il ricordo di una grazia. Proverò a renderlo vivo riprendendo il discorso diretto: “Mi sono trovata a stare molto male. Fui ricoverata e, dal tempo di esami che mi facevano, mi rendevo conto che la mia situazione era molto grave, che ero quasi in fin di vita. Allora ho cominciato a pregare e ho detto: «Signore, io so che ci sono tante persone che soffrono più di me e che io non ho meriti, ma mi affido a Te».

Qui, il racconto si interrompe, la voce si incrina per l’emozione: “Al mattino, i valori stavano tornando verso la normalità e i dottori quasi non credevano ai loro occhi. Avevo passato la notte. Credo di aver ricevuto qualcosa”. La donna guarda a terra e sussurra: “Io non è che sia sia proprio perfetta”, ma le sue parole grondano di Vangelo e di Eucaristia dalla prima all’ultima, forse in maniera non proprio consapevole, ma in fondo cosa fanno le persone guarite da Gesù, anche di fronte alla richiesta del Signore di mantenere il segreto? Non possono fare a meno di annunciare e testimoniare la grazia che hanno avuto? Cosa dice il centurione e cosa ripetiamo noi ogni Santa Messa? Che non siamo degni e cosa diciamo pregando? Sia fatta la tua volontà.

Dopo averci raccontato tutto sembra più serena, più luminosa e ci chiede di ricordare i suoi nipoti nelle nostre preghiere, lasciandoci al nostro ritorno in convento con un dono prezioso nel cuore e un desiderio: quello di raccontare ai nostri confratelli un incontro inatteso in cui non siamo stati noi a predicare, ma è stata quella donna a predicare a noi.

Non perderti nessun articolo!

Per restare sempre aggiornato sui nostri articoli, iscriviti alla nostra newsletter (la cadenza è bisettimanale).

fr. Giovanni Ruotolo
Frate domenicano, appassionato di San Tommaso e San Paolo e di troppe altre cose. Serio ma non troppo. Mi piacciono i libri, i gatti e imparare da quelli che sanno più di me. Per contattare l'autore: fr.giovanni@osservatoredomenicano.it

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here