Un amico fedele è rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro. Per un amico fedele non c’è prezzo, non c’è misura per il suo valore. Un amico fedele è medicina che dà vita: lo troveranno quelli che temono il Signore. Chi teme il Signore sa scegliere gli amici: come è lui, tali saranno i suoi amici.
(Sir 6,14-17)
È profondissima la pagina del Siracide sull’amicizia e mi soffermo su una frase in particolare che mi ha colpito: «Un amico fedele è un rifugio sicuro». Perché? Perché tu all’amico sei disposto a dare la tua miseria e un vero amico è disposto ad accettarla.
Se un’amicizia è vera non cerca ciò che hai e dunque non cerca la tua ricchezza ma cerca ciò che sei; e se cerca te e solo te allora l’amico è disposto ad accettare anche la tua miseria.
Ecco perché «un amico fedele è un rifugio sicuro». Ma un «rifugio sicuro» da cosa? Dal giudizio degli altri; perché la tua miseria, da chi non ti è amico, è semplicemente condannata o al meglio commiserata. Ma da chi ti è amico, la tua miseria è amata.
L’amico sa amare la tua miseria perché sa vedere la tua bellezza attraverso la tua miseria, sa vedere l’io profondo che si nasconde dietro una maschera misera. Scrive Pavel Florenskij: «Ma soltanto all’Amico, in segreto, dona la tua miseria, te stesso, e non prima che l’Amico ti dica: “Non voglio il tuo, ma te; non amo il tuo, ma te; piango non per le cose tue, ma per te”»1.
Allora io sono veramente amico quando colgo la bellezza dell’altro perché so vedere veramente l’altro oltre quella patina offuscata che è la sua miseria.
Quando, nonostante tutto, la bellezza dell’altro mi raggiunge significa che sto amando veramente e in modo autentico perché solo l’amore ha uno sguardo così penetrante da farmi vedere la bellezza dell’altro al di là delle sue fragilità o contraddizioni. Insomma: solo l’amore è un rifugio sicuro.
1 P. Florenskij, La colonna e il fondamento della verità, San Paolo, Milano 2010.