Desidero condividere qualche riflessione sulla prima delle promesse della Madonna legate al santo Rosario, ovvero: “A tutti quelli che devotamente recitano il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie”.

Innanzitutto è importante notare che queste promesse non sono fatte secondo una logica dello scambio o del commercio, bensì sono animate da un desiderio di amicizia e di comunione. Infatti non è detto solamente “A tutti quelli che recitano il mio Rosario”, quasi fosse qualcosa di meccanico, come un do ut des,  come se dicessimo: “Ecco io ho fatto questa cosa, adesso tocca a te”, ma è detto “A tutti quelli che devotamente recitano il mio Rosario” e la devozione, come dice san Tommaso, “sgorga dalla carità, ossia dall’amore di Dio e del prossimo[1]; per cui è chiaro che, poiché è richiesto l’amore, queste promesse non sono per un qualsiasi scambio ma per un desiderio di comunione e di amicizia.

Questo desiderio è rivolto alla Vergine Maria per la nostra più radicata conformazione a Cristo. Del resto è esattamente questo quanto si realizza nella recita sincera del santo Rosario, il quale è preghiera cristocentrica contemplativa che ci fa meditare i misteri di Cristo attraverso lo sguardo e il cuore di Maria, per poter vivere sempre di Cristo nella nostra vita.

Penso che quanto detto finora permetta di inquadrare sotto la giusta luce le promesse che la Madonna fa ai devoti del santo Rosario; Maria promette “protezione speciale e grandissime grazie”, cioè in primo luogo difesa da tutto ciò che minaccia la nostra conformazione a Cristo, e tutti gli aiuti necessari, anzi aiuti in sovrabbondanza, per realizzare questa conformazione.

Tra le tante considerazioni che si possono fare a proposito, ritengo importante considerare almeno due cose rispetto a queste due promesse. La prima è che il Rosario non è né un palliativo, né una specie di pia illusione astratta rispetto alla vita reale. Infatti, non vengono promesse cose che non tocchino nel concreto la nostra vita, né stranezze come l’esenzione da prove o da dolori, invece, al contrario, con estremo realismo, viene promesso un potente aiuto e un costante conforto per le inevitabili prove e i dolori della vita.

Maria, come nostra madre, ci conosce benissimo e altrettanto bene conosce anche tutte le nostre sofferenze, tutte le nostre aridità, tutte le nostre difficoltà; per questo per prima cosa ci promette protezione e aiuto, cioè è come se ci dicesse: “Non ti preoccupare, io ci sono in modo speciale per te”. Sono sicuro che, se siamo sinceri con noi stessi nel considerare ognuno la nostra vita, ci accorgiamo tutti immediatamente della preziosità di questo ausilio, cioè di poter davvero sempre rifugiarci sotto il manto di Maria e che sia lei a prendere in mano tutta la nostra vita e tutto ciò che ci capita nella vita, con le sue gioie e i suoi dolori, perché tutto sia presentato a Dio attraverso la sua intercessione.

La seconda cosa da tenere a mente è che il Rosario non è una preghiera banale, o di poco conto, o che non realizza quanto promette. Esso, al contrario, è un’eminente via di santificazione, tra l’altro alla portata di chiunque, in cui Maria ci conduce, passo passo, a una sempre più perfetta e vera sequela di Cristo.

Questo fu sottolineato molto bene da un devotissimo della Madonna e del santo Rosario quale fu San Giovanni Paolo II, quando nel Rosarium Virginis Mariae scriveva così: “Sarebbe impossibile citare lo stuolo innumerevole di Santi che hanno trovato nel Rosario un’autentica via di santificazione[2], e questo perché il Rosario “concentra in se la profondità dell’intero messaggio evangelico di cui è quasi compendio […] Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all’esperienza della profondità del suo amore […] A questa preghiera la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia[3]. Per questi e per altri motivi dunque il Pontefice invitava a riprendere “con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana[4].

Allora davvero anche noi questa sera, incoraggiati dall’esempio di così tanti santi e dalle promesse della Madonna, chiediamo al Signore la grazia della recita fedele e devota del santo Rosario, perché possiamo essere sempre guidati da Maria a Gesù e sorretti dall’aiuto costante della nostra Madre possiamo sempre più perfettamente essere un riflesso vero del Volto di suo Figlio.


[1] Commento al Padre Nostro in San Tommaso d’Aquino, La preghiera cristiana, ESD, Bologna 2012, p.22.

[2] Rosarium Virginis Mariae, n. 8

[3] Idem, n. 1, n. 39.

[4] Idem, n. 43.

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