Pubblichiamo la cronaca del XXXVIII convegno di Scienza e Metafisica, tenutosi presso Villa San Giacomo a Ponticella (BO) dal 25 al 27 settembre 2020, che ha visto tra i relatori il nostro confratello fr. Giovanni Ruotolo.

 

Oggi l’approccio interdisciplinare è considerato ovvio di fronte ai limiti delle singole discipline, si è finalmente compreso quanto sia necessario che vecchie ferite siano ricucite. Il tutto senza perdere la propria specificità, ma riconoscendo un’unità del sapere, a lungo negata in epoca moderna, e che oggi si ripresenta mostrando che fra le scienze umane e le scienze naturali non c’è affatto un abisso, ma una profonda unità.

A partire dalla fine degli anni ’70, il nostro convento bolognese ospita gli incontri interdisciplinari: l’incontro di studiosi di varie estrazioni, sensibilità e formazione che si confrontano su un tema scelto come oggetto di studio per quell’anno. Un tema che è legato agli altri da un filo conduttore: la riflessione sull’uomo. Allo stesso tavolo, dunque, siedono scienziati, fisici, filosofi, antropologi e teologi.
In questo sta la particolare originalità dell’approccio, ossia la valorizzazione di un dialogo, non solo tra scienza e filosofia, ma dell’inquadramento di questo dialogo in un’ottica teologica, che valorizza e arricchisce questo percorso, in un certo senso depurandolo, grazie all’approccio del realismo tomista, da molte delle ideologie che, invece, intorpidiscono molto del dibattito filosofico e scientifico. Ciò vale sia che si indaghi sulla tensione tra il libero arbitrio del singolo e i condizionamenti ambientali, sia che ci si interroghi sui rapporti fra la scienza e i fondamenti dell’etica o sui presupposti filosofici della scienza.

Da questi incontri è nato un successivo filone, quello del confronto tra metafisica e scienza. Il convegno “Scienza e Metafisica” che, anche quest’anno, ha chiuso i lavori, ha affrontato il tema della coscienza dal punto di vista della coscienza di sé.
Con la guida di padre Giovanni Bertuzzi e padre Sergio Parenti che hanno raccolto l’eredità di padre Michele Casali, la prima giornata ha proposto i temi scientifici, come quello del rapporto mente-cervello, o quello della coscienza, sempre più vista come una sorta di “macchina pensante” e antropologici, di particolare attualità ai tempi del cosiddetto trans o post umanesimo e di riduzionismo scientifico che, però, pur volendo rifiutare il principio di anima come forma sostanziale o della struttura umana come unione (sinolo, avrebbe detto Aristotele) di anima e corpo, tende in maniera vieppiù diffusa a proporre la figura umana come quella di un’autocoscienza che possiede un corpo, e come tale ritiene di usarlo o di abusarlo come meglio crede.
Si è poi passati ai temi filosofici, dalla riflessione sulla coscienza, in particolare, sulla visione cartesiana e sul tema della coscienza come consapevolezza di sé, per concludere con il tema del rapporto tra la coscienza di sé e la coscienza del sacro, un tema di particolare attualità poiché i nostri tempi vedono una sorta di rifiuto della dimensione religiosa, ma allo stesso tempo, una ricerca, anche disordinata, di un approccio con il trascendente e, appunto, con il sacro.

Come ogni anno i lavori sono stati pubblicati sul sito del Centro San Domenico e qui (https://csdricerca.domenicani.it/) si possono trovare i testi completi di tutti gli interventi, come peraltro i resoconti di tutti i convegni precedenti.


Riconoscimenti immagine: Paolo VI osserva la luna nella notte del primo allunaggio. Foto pubblicata da On being sotto licenza Creative commons.

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