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Perché parlando di arti visive dobbiamo introdurre il senso del gusto?

Il grande potenziale della Bellezza non è solo quello di “gratificare” la vista, se vogliamo davvero apprezzare un’opera d’arte sacra dobbiamo sentirne il sapore.

Ecco di seguito alcuni consigli per leggere un’opera d’arte e gustarne il messaggio.

1. Non avere fretta, prenditi del tempo (10 min.)

Lisa Adams, Side-Saddle, 2004, collezione privata

Sin da piccoli ci viene insegnato che il tempo è denaro, ma questa idea è profondamente errata. Il tempo non è denaro, il tempo è prezioso, infatti il tempo non può essere “accumulato” come si fa con il capitale, ma può solo essere usato bene. Osservare, comprendere e dialogare con un’opera d’arte sacra richiede tempo, se c’è davvero un’opera che ti colpisce inizia a frequentarla, come si fa con un amico. Potrai sempre tornare in una chiesa per osservare meglio una scultura o un’opera pittorica, farlo in un museo diventerebbe sicuramente molto dispendioso, ma anche per questo troveremo una soluzione, ti basterà leggere il n° 2.

2. Guarda l’opera da vicino, magari procurati un buon binocolo.

Al Teatro di James Hayllar

In ogni realizzazione artistica ci sono simboli e piccoli particolari che non sono sempre immediatamente evidenti. Se si tratta di grandi superfici come le pareti delle cappelle affrescate, un binocolo ti aiuterà ad osservare i dettagli più da vicino e la sua visuale ristretta ti permetterà di focalizzare i dettagli più curiosi. Per fortuna molti capolavori dell’arte sacra sono reperibili nelle pubblicazioni fotografiche oppure su internet, anche ad altissima risoluzione; questo espediente ti permetterà di guardare un’opera nella comodità di casa tua e di risparmiare i soldi del biglietto del museo.

3. Dopo aver guardato, inizia ad osservare.

Baegert Derick, San Luca ritrae la Santa Vergine (1470) Westfalisches Landesmuseum

C’è una sottile distinzione tra guardare ed osservare, un’attenta osservazione ti permetterà di inquadrare la scena nel suo insieme e di raccogliere le prime impressioni sul messaggio che l’opera vuole comunicarti. Non solo i grandi capolavori, ma anche le realizzazioni meno conosciute e più devozionali custodiscono un prezioso messaggio che vogliono trasmetterti.

4. Osserva gli sguardi, le espressioni del viso e gli atteggiamenti del corpo.

Lorenzo Lippi, Il trionfo di Davide

Una scultura o una composizione pittorica può essere statica o dinamica. Le posizioni dei personaggi, le torsioni del corpo ed anche gli sguardi potrebbero coinvolgerti più di quanto pensi. In alcune tele potrai ad esempio notare che uno dei personaggi sta guardando verso di te, questo espediente non è un semplice vezzo dell’artista, ma è un modo per catapultarti all’interno della raffigurazione.  Quello che sta accadendo non è semplicemente la riproposizione di un evento passato, è appunto un eterno presente che entra in relazione con lo “spettatore”. Ogni opera è una grande porta d’accesso a quanto all’interno di essa vi è narrato, è una soglia che aspetta di essere oltrepassata.

5. Cerca qualche notizia, anche su Wikipedia.

Domenico Ghirlandaio, Sposalizio mistico di Santa Caterina da Siena, a destra Gaudenzio Ferrari, Il martirio di Santa Caterina d’Alessandria

I capolavori dell’arte sacra nascono in contesti la cui importanza non deve essere sottovalutata. Molte opere sono purtroppo decontestualizzate e la loro attuale collocazione non è più quella originaria, questo potrebbe limitarne la comprensione. Se ad esempio stiamo osservando una pala raffigurante Caterina d’Alessandria, scoprirne la provenienza ci aiuterà a contestualizzare la sua realizzazione. Se la raffigurazione proviene da un convento domenicano avrà un significato diverso da quello che avrebbe se facesse parte un altare dedicato alle sante martiri, nel primo caso Caterina è venerata dall’Ordine Domenicano come protettrice perché patrona dei filosofi e non solo per il semplice martirio, anche l’iconografia potrebbe modificarsi in base al contesto, la scena del martirio è assai diversa da quella delle “Nozze mistiche”.

6. Osserva i simboli e rispolvera il catechismo (il fatto narrato ti richiama a realtà superiori).

Annunciazione di Robert Campin

Quanto tempo è passato dall’ultimo giorno di catechismo? Ti ricordi qualcosa dei racconti biblici o delle vite dei santi? Nulla di quello che stai osservando si trova lì per puro caso. Nell’Annunciazione di Robert Campin, ad esempio, piccoli dettagli come il giglio nel vaso sul tavolo oppure il tipico panno giudaico appeso infondo alla stanza non sono delle semplici decorazioni, ma veri e propri attributi iconografici. Noterai anche un minuscolo Cristo con la croce che scende ad incarnarsi nel ventre di Maria, la scena è appunto l’Annunciazione, il “fiat” della vergine è già stato pronunciato, sta iniziando la storia della redenzione.

7. Apri le orecchie: i quadri e le statue parlano.

Henri Adolphe Laissement, Un segreto divino

C’è un messaggio che l’artista e i committenti hanno lasciato, prova a comprenderlo, non arrovellarti a tentare di dare delle letture fantasiose che poco hanno a che fare con quanto raffigurato…  attieniti al testo… ricorda che l’arte che stai vedendo scorre nelle nostre vene da circa duemila anni. Non leggere quello che il quadro non dice, se l’opera è nata come pala di un altare del 1400 non potrà mai avere un fine irriverente come avviene per una certa arte contemporanea.

8. Impara a distinguere.

Madonna del latte in trono con il Bambino di Jean Fouquet, a destra la Pietà di Paul Fryer

Non tutte le opere a soggetto religioso sono necessariamente arte sacra. Abbandona i preconcetti e lascia che la tua sensibilità si acuisca, ci sono alcune opere che potrebbero sembrare opere d’arte sacra, ma non lo sono. La Madonna del latte in trono con il Bambino di Jean Fouquet è sicuramente un capolavoro ma quella “madonna” è troppo lasciva e sdegnata per essere una raffigurazione della beata vergine, infatti si tratta di un ritratto camuffato di Agnès Sorel, l’amante del re di Francia Carlo VII. Volendo spingerci oltre, la Pietà di Paul Fryer che provocò tanto scalpore nel 2007, potrebbe essere considerata un’opera di provocazione (ammesso che il compito dell’arte sia quello di provocare, ed in questo mi permetto di dissentire) ma non può assolutamente definirsi arte sacra.

9. Hai osservato? Hai meditato? Adesso prega.

Keep calm and fermati a pregareEcco il consiglio bonus. Perché pregare? Questo consiglio in verità dovrebbe essere sempre tenuto presente quando ci si avvicina all’arte sacra. Qualsiasi opera tu stia osservando, non dimenticare mai di trovarti davanti ad uno strumento di preghiera che va trattato con rispetto e devozione. L’immagine che guardi, magari con distacco, è stata per secoli testimone delle lacrime e delle gioie di chi la venerava. Guardando un’opera sacra stai assistendo e sei chiamato a partecipare ad un’intensa relazione d’amore, non troverai nessuna immagine sacra che non parli della potenza dell’amore di Dio, che si tratti di una Natività, di una Crocifissione o della scena di un martirio, quel supremo amore, quella suprema bellezza sta guardando te e vuole che tu ne faccia parte. Prenditi qualche minuto per rivolgere il cuore a quel Dio che è Bellezza suprema, l’autore di tutte le bellezze.

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Sono nato nel lontano 1988, in quelle stesse terre di Puglia che diedero i natali a Nicola Pisano e Niccolò dell'Arca. Nel 2009 arrivo a Bologna e quasi per caso inizio a frequentare la Basilica di San Domenico e a conoscere alcune di quelle curiose creature che vengono chiamate “frati”. Nel 2012 inizio il mio noviziato prendendo il nome di Fra Adriano Girolamo Maria; Girolamo in onore del Savonarola. In quel periodo si risveglia in me la sopita passione per la storia e per l'arte. Tornato nella mia amata Bologna, mi viene affidato un apostolato legato proprio alla spiritualità delle opere d'arte; e così, mentre i miei confratelli aprono un libro per leggere il testo, io lo apro per guardare le figure... o perlomeno questa è la loro versione. Ho una grande passione per i viaggi, la buona cucina e i gatti (solo questi ultimi sono difficilmente reperibili nei conventi). Nei ritagli di tempo, tra una pagina di breviario, una visita guidata e gli appunti delle lezioni, mi dedico a piccoli lavori manuali come la realizzazione o la riparazione delle corone del rosario, quelle che i miei confratelli puntualmente spaccano...