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Catena dolce che ci rannodi a Dio”. Così il beato Bartolo Longo definì il Santo Rosario nella splendida e celebre supplica alla Vergine Maria. Il Rosario ha tanti grani e in compenso la nostra vita ha tante grane, è un cammino irto di difficoltà e di prove che prese singolarmente sembrano opprimerci e schiacciarci. Occorre dunque qualcosa che le unifichi e le dia uno sguardo unitario, che le renda un tutto coerente. Il Rosario allora è quel filo che è capace di tenere insieme le nostre fatiche offrendole a Dio; è la mano di Maria che raccoglie le nostre mani e le stringe nelle sue.

La nostra vita interiore è come un vaso prezioso che ci viene donato da Dio nostro Padre e che spesso noi, bambini capricciosi ed indisciplinati, facciamo cadere per terra frantumandolo in mille pezzi. Sarà poi la pazienza del nostro Padre celeste che con un filo d’oro, ricomporrà il nostro vaso e lo renderà ancora più bello. Questo filo è il Rosario di Maria che permette alle nostre vite, malgrado le fratture e le miserie, di divenire belle agli occhi di Dio. Malgrado le nostre fatiche, se rimarremo uniti alla Vergine mediante questa “catena dolce”, questo filo d’oro che è il Rosario, faremo esperienza di Cristo e in Lui dello sguardo misericordioso e rassicurante di Dio.

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Cresciuto all’ombra della “Bela Madunina” di Milano dal 1985. Da sempre incorreggibile appassionato interista. Nel 2012 ho fatto il mio ingresso nell’Ordine Domenicano e nel 2016 ho emesso la professione solenne. Dopo il triennio filosofico ho iniziato gli studi teologici, coltivando l’interesse per la teologia spirituale. Il 7 settembre 2019 sono stato ordinato Sacerdote.