Questa volta abbiamo il piacere di presentare e segnalare un testo di Massimo Roncoroni, amico già noto su queste pagine per averci concesso in passato una lunga e piacevole intervista1. Già docente di filosofia e storia, studioso di filosofia classico-cristiana, Kant, filosofia del diritto e teologia spirituale, nonché laico domenicano, Roncoroni ci consegna un testo incentrato sulla figura di santa Caterina da Siena, santa domenicana, Dottore della Chiesa e compatrona d’Italia. Lo scritto in questione è Caterina da Siena e l’Intelletto d’Amore, edito da Fede & Cultura, del quale potete trovate tutte le informazioni necessarie a fondo recensione.
È proprio il caso di dirlo: possiamo inquadrare appieno il taglio di questo testo, il senso che lo anima, partendo dalla fine, da quell’ultima manciata di pagine che contiene la sentita lettera di commiato, a lavoro concluso, rivolta dall’autore ai suoi amici: «Eùreka! Qualunque sia il suo valore, è questo lavoro, per me, il punto d’arrivo fondamentale di tutta la mia vita e pensiero: Caterina, per me, è “il non plus ultra” di ciò che ho sempre cercato nella vita: dalla filosofia praticata, studiata e insegnata alla teologia spirituale»2. Un testo da cui – sia per chi ha avuto il piacere di conoscere personalmente l’autore, sia per chi vi si avvicinasse attratto dall’interpretazione che esso propone della vita di fede della Santa senese – emerge una sintesi di vita cristiana pensata e pensiero cristiano vissuto che accompagnano il lettore ad ogni passo nell’addentrarsi nello studio in oggetto: «Dunque, codesto mio scritto ha forma e materia di testamento spirituale: contiene il nocciolo di tutto ciò che ho vissuto e pensato nella vita, che fino ad ora mi è stata data di avere (“che cosa avete che non abbiate ricevuto” = questo il mio assioma esistenziale fondamentale)»3.
“Sai chi sei tu e chi sono io”
Innanzitutto, questo testo si costituisce come uno studio sulla Santa senese e come tale si dota di un certo metodo e di una certa prospettiva. L’obiettivo principale è quello di concentrarsi prevalentemente su natali e contenuto della grande opera di Caterina, il Dialogo, come sintesi dinamica del suo pensiero. Pensiero che prende l’avvio da quel dialogo con Dio che ha il suo punto di partenza nel retto “conoscimento di sé”: «Sai chi sei tu e chi sono io? Se saprai queste due cose sarai beata. Tu sei quella che non è, io, invece, Colui che sono»4. L’autore poi propone di collocare il tutto, al fine di condurre l’indagine, sotto una prospettiva considerativa che individua nella figura dell’“Intelletto d’Amore” il suo concetto chiave, in grado di fungere da guida alla comprensione della teologia spirituale – intesa come teologia dell’esperienza spirituale – di santa Caterina. Intelletto d’Amore: locuzione di origine dantesca che qui, nell’appropriata ed interessante applicazione che ne fa l’autore, «intende farsi cifra simbolica del rapporto tra “affetto di bene e intelletto di vero” nel rapporto tra Dio e Caterina, nel quale l’“Intelletto d’Amore”, originario, è quello di Dio»5.
Questo studio perciò inizia ad articolarsi fornendo innanzitutto le coordinate biografiche e storiche di santa Caterina, dove le vicende, narrate secondo la biografia della Santa, risultano corredate e arricchite dai commenti e dalla lettura che l’autore fornisce di esse. Il tutto prosegue attraverso dei puntuali approfondimenti di svariati temi cateriniani, avvalendosi anche, in modo contestualmente appropriato, del supporto di considerazioni di autori come De Sanctis – con le sue note, ad un tempo, tanto letterarie e stilistiche, quanto capaci di cogliere la concezione cateriniana della vita – così come, verso il termine dello scritto, Von Balthasar – nel delineare più specificamente una esegesi spirituale del Dialogo, l’opera principale della Santa. E ricompresi fra questi due poli, e nel corso di tutto il vivo corpo del testo, emergono naturalmente da parte dell’autore anche i veri e propri contributi e ricchi approfondimenti personalmente portati rispetto a quelli che sono i nodi cruciali del pensiero metafisico, e soprattutto mistico, della Senese, i quali vengono fatti emergere con chiarezza e linearità di pensiero.
La prospettiva dell’Intelletto d’Amore
La prospettiva assunta è perciò, in definitiva, quella data dall’Intelletto d’Amore, e ciò ci consente di leggere tutta l’opera di Caterina tenendo presenti i rapporti fondamentali del suo pensiero in relazione a questo punto focale da cui sembrano dipartirsi, e, nell’altro senso, viceversa convergere, le linee di pensiero e vita mistici che hanno caratterizzato l’esistenza della Santa. Intelletto d’Amore che reca in sé la fusione di affetto di bene e intelletto di vero, là dove: «Condizione necessaria per amare il bene è quella di conoscere il vero bene, onde non si può amare se non ciò che si conosce, e non si può conoscere se non quello che si ama: sì, ma giudicato dall’intelletto meritevole d’esser oggetto di amore»6. Esso funge così anche da antitesi all’amor proprio, ovvero a ciò che rende «incapace di riconoscere la verità delle cose tutte nella verità del Tutto»7. La divina Provvidenza è segno dell’amore di Dio per ogni creatura e in particolare per la persona umana, nel quadro del disegno originario di Dio in Gesù Cristo. Questo il quadro in cui si snoda l’itinerario: l’Intelletto d’Amore di Dio ci rivela Cristo come via, verità e vita, mostrandoci la compiutezza, la bellezza e l’ordine del mondo, chiari agli occhi di Dio, oltre le “contraddizioni” che, ancora parzialmente immersi nelle tenebre, nonostante tutto vi sperimentiamo: «Per questa via, chi confidi in Gesù Cristo, unico creatore, redentore e salvatore del mondo e di ognuno di noi, può attraversare questo mondo crepuscolare e non poco tenebroso […] e può, caricandosi del peso leggero e soave del “dulce lignum, dulce pondus” di Gesù, imparare a conoscere e a vedere il Padre, quanto basti, e “rallegrarsi di ogni cosa, perché ciascuna ha per lui il profumo della rosa”: il profumo di Cristo, via, verità e vita del Tutto e di tutto»8.
Secondo queste coordinate, l’autore può regalarci delle riflessioni e delle sintesi di valore sui temi capitali della vita cristiana – e, specificamente, a partire da quella di Caterina – particolarmente rilevanti. Fra quelli che, personalmente, più ci hanno colpito, rientrano gli spunti sui temi dell’amore del Padre, della pazienza, della compassione e dell’amore dei nemici.
In definitiva, il lettore tenga presente che questo testo si configura come uno studio sul tema presentato, studio che si snoda perciò secondo una struttura conseguente, offrendo un valido strumento di approfondimento circa vita e pensiero, in Cristo, di Caterina da Siena. Tuttavia, esso riesce nondimeno, e allo stesso modo, a fornire dei molto apprezzabili spunti di vita spirituale e cristiana, adatti alla crescita e all’approfondimento della fede di ogni lettore che voglia immergersi, con Intelletto d’Amore, nella vita della Santa senese.
1 Intervista sulla figura di Gustavo Bontadini, divisa in tre parti. La prima parte al link: https://www.osservatoredomenicano.it/articoli/cronaca-e-interviste/gustavo-bontadini-tra-fede-e-filosofia/
2 Massimo Roncoroni, Caterina da Siena e l’Intelletto d’Amore, Fede & Cultura, Verona 2021, p. 169.
3 Ivi, p. 170.
4 Beato Raimondo da Capua, Santa Caterina da Siena Legenda Maior, Edizioni Cantagalli, Siena, 1994, p. 97.
5 Massimo Roncoroni, Caterina da Siena e l’Intelletto d’Amore, p. 12, nota 1.
6 Ivi, p. 149.
7 Ivi, p. 147.
8 Ivi, pp. 165-166.