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Non possiamo stare senza luce; essa ci accompagna da mattina a sera, e talvolta anche durante la notte. È indispensabile per la vita quotidiana e per il funzionamento di un sacco di cose. Piante, animali e uomini hanno bisogno di luce quasi come dell’aria: è una cosa così scontata, che raramente ce ne rendiamo conto. All’inizio del libro della Genesi si legge: «La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: Sia la luce! E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre» (Gn 1,2-4). La luce esiste dall’inizio del mondo; senza luce, esso non potrebbe esistere. Come esprimere la grandezza di questo fenomeno, della luce?

Di solito, per prima cosa, appena ci svegliamo, spegniamo la sveglia e apriamo gli occhi. Ma se, aprendo gli occhi, non c’è luce, abbiamo la sensazione che qualcosa non vada. Quindi, o ci riaddormentiamo, oppure cerchiamo di trovare l’interruttore, per fare i primi passi in questo bel nuovo giorno della nostra vita. Da lì in poi, la luce diventa il discreto accompagnatore delle nostre opere e dei nostri compiti, per tutto il giorno. Ovviamente oggi, nell’era dell’elettricità, si può usare la luce artificiale, ma ancora fino a poco tempo fa, l’uomo conosceva solo il sole come fonte di luce. E il fuoco, che non è che un piccolo assaggio di quello che avviene nel sole.

Le piante, grazie alla luce del sole svolgono il processo di fotosintesi, indispensabile per il complesso della vita sul nostro pianeta. Gli animali, proprio come l’uomo, hanno bisogno di luce per vivere e per procurarsi il cibo. Gli uomini, ancor di più – a meno che possano usare delle lampade –, altrimenti dopo qualche giorno nuvoloso cominciano a precipitare in un gran bisogno della luce naturale, la cui influenza per la nostra vita è incomparabilmente benefica. Una ricerca mostra che nelle stagioni primaverile ed estiva, quando i giorni sono più luminosi, abbiamo anche più energia nell’organismo (l’élan vital1!) e più raramente abbiamo giornate dominate da sentimenti negativi. E il sole ci fornisce non soltanto la luce, ma anche il calore, che influisce anch’esso positivamente sul nostro funzionamento psicofisico.

Naturalmente l’esposizione al sole ha anche dei limiti. Anche i bambini sanno che non si può stare troppo a lungo a prendere il sole, perché c’è il rischio di bruciarsi. A volte, troppa luce dà fastidio, o addirittura dolore. Ecco dunque che, anche nell’avvalersi del sole, bisogna aver misura. Ecco un’altra caratteristica positiva del sole: non solo grazie ad esso possiamo vivere e ci aiuta a stare di buon umore, ma ci insegna anche a usarne con temperanza.

La luce poi ha anche un altro difetto, ammesso che sia un difetto. A differenza dell’acqua o dell’aria, la luce del sole non si può immagazzinare né conservare. Non si può nascondere in una bottiglia o nel frigorifero. Semplicemente, la luce è, gratuitamente e perpetuamente per tutti; ma senza la possibilità di afferrarla. Che cosa possiamo imparare da questo? Che viviamo nel presente, nell’hic et nunc: vivere il nostro attimo presente è fondamentale: non rimandiamo la vita! Inoltre, tenere la luce solare solo per sé stessi è impossibile, proprio non ci si riesce, eppure l’uomo di oggi spesso vorrebbe governare e regnare su sé stesso e sul mondo in modo assoluto! Il motivo per cui crea cose artificiali, come se fosse lui il Creatore, molto spesso è produrre sostituti che gli evitino la sensazione spiacevole di accorgersi che non ha tutto per sé.

Il sole ci insegna che la vita è gratuita, ma non per un uso esclusivo. Forse è proprio questo ciò che ci vuole trasmettere l’autore dei primi versetti della Genesi: il mondo è stato creato per noi, gratuitamente; possiamo approfittarne, ma non solo per la nostra soddisfazione, per soddisfare i nostri desideri. Ognuno riceve i beni di questo mondo solo per un certo periodo, per un tempo che finisce. Questo vuol dire che è responsabile sia per ciò che possiede adesso, sia per ciò che lascerà, alle generazioni future.

Chissà: a molti uomini contemporanei, che si sommergono di ricchezze e che sembrano avere tutto, forse manca solo una cosa: la luce… della ragione!


1 Il filosofo francese Henri Bergson paragona la vita a un impulso o a uno slancio, che chiama slancio vitale.


Riconoscimenti per le immagini: per la copertina, rielaborazione dalla foto di Ulf Bodin, “Djurgården, Stockholm, October 15, 2015”.

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È un uomo venuto da un paese lontano, nato a Sosnowiec nel 1985. Da bambino voleva diventare un inventore e essere felice. Per questo studiava economia, per poi scoprire che la migliore decisione nel conto profitti e perdite per essere felice è dare la propria vita agli altri. Per questo motivo dal 2015 fa parte dell’Ordine dei Frati Predicatori, nella Provincia Polacca. Gli piace viaggiare, soprattutto in Italia, mangiando del buon cibo, ovviamente italiano.