L’inizio del viaggio
Quando si propone un libro è necessario comprendere il fine che la lettura del testo si propone di raggiungere. A volte questo elemento è suggerito dall’autore stesso, spesso attraverso il titolo dell’opera; ad esempio, un volume che rechi la dicitura “manuale” non avremmo difficoltà a vederlo indirizzato a chi s’immerge per la prima volta in una disciplina.
Anche l’opera che vorrei proporvi possiede questo indubbio vantaggio: si tratta di “Andata e ritorno. San Domenico, la stella del vespro: il suo carisma e la sua eredità”1, scritta da fra Davide Pedone OP, priore del Convento Patriarcale di san Domenico a Bologna. L’indizio di cui vi parlavo sta nell’espressione iniziale del titolo, “andata e ritorno”: considerando anche i gusti letterari dell’autore, posso affermare con certezza che si tratta di un riferimento a “Lo Hobbit”, di J. R. R. Tolkien. Alla fine di questo romanzo infatti Bilbo Baggins, terminata la sua avventura, scrive le memorie del suo viaggio meditando di dar loro proprio questo titolo2.
Da questo elemento possiamo comprendere che il volumetto che ci troviamo davanti, volutamente agile e di facile lettura, nasce profondamente legato al concetto di viaggio. Sfogliandone l’indice tuttavia vediamo che, a differenza dell’immaginario testo del signor Baggins, questo non riporta un’avventura vissuta, non è un diario o un resoconto teso a scaldare l’animo in una notte uggiosa; è invece una guida, puntuale ed efficiente, per un cammino che sia spirituale e fisico al contempo.
La santificazione del pellegrino
Come forse molti lettori sapranno, nel 2021 l’Ordine dei Frati Predicatori celebra il Giubileo per gli ottocento anni dalla nascita al cielo di san Domenico di Caleruega, fondatore della suddetta famiglia religiosa. In quest’occasione quindi, e coerentemente con le possibilità di ognuno, tutti sono invitati a farsi pellegrini sulle orme di questo grande santo castigliano del XIII secolo. Una simile chiamata è interpretabile in due modi, concepibili sia come aspetti di una piena esperienza spirituale sia come vie alternative per avvicinarsi a Domenico: da un lato infatti vi è a possibilità di visitare fisicamente i luoghi chiave dell’esistenza terrena del santo, con particolare riferimento alla sua sepoltura a Bologna; dall’altro è possibile ripercorrere la sua vita, scoprire la sua eredità e, illuminati dal suo carisma, unirsi a lui nella preghiera.
Il nostro volumetto fa certamente più riferimento all’aspetto spirituale del pellegrinaggio. In appena un centinaio di pagine infatti il testo propone una breve ma esauriente storia di san Domenico, le principali tappe della nascita e diffusione del suo Ordine e una presentazione degli elementi di vita apostolica che lasciò in eredità ai suoi frati. Il pellegrino quindi, in viaggio con e verso Domenico, ha la possibilità di santificarsi imitando questo grande santo medievale sia attraverso la concreta conoscenza dei suoi atti e delle sue scelte, sia accostandosi alla realtà ed alla spiritualità dei suoi figli.
Preghiera e studio
Come ho detto, il cammino spirituale al seguito di san Domenico non dovrebbe, specie in occasione di questo Giubileo, essere completamente distaccato da quello fisico. Sia che il pellegrino giunga devotamente alla tomba del santo, sia che si accosti ad una semplice cappelletta o immagine a lui dedicata, il pellegrinaggio spirituale deve terminare con l’atto concreto della preghiera.
Proprio considerando questa pia esigenza, l’autore del nostro libro ha inserito, in appendice, i testi di preghiere e canti che consentono al cristiano di concretizzare il suo accostarsi a san Domenico costruendo una solida devozione.
In conclusione, non possiamo non citare anche l’equilibrio che l’opera possiede fra una giusta necessità di semplicità ed il richiamo ad una verità quanto più possibile documentata e precisa. Il libro infatti, pur mantenendosi di gradevole lettura per chiunque, non solo si fonda su di una valida, seppur proporzionata, documentazione storica, ma non esita anche a riportare una bibliografia essenziale estremamente utile. Questa parte, lungi dall’essere un vano sfoggio d’erudizione, consente al lettore di approfondire la conoscenza di san Domenico, esperendo così in prima persona anche il suo amore per lo studio.
Considerando quindi lo scopo di questo testo, esso ci appare perfettamente riuscito, uno strumento efficacissimo per diffondere la conoscenza e la devozione verso un santo il cui esempio è imprescindibile dalla concreta esistenza di quei figli cui dedicò tutto se stesso.
1 Cf Davide Pedone, Andata e ritorno. San Domenico, la stella del vespro: il suo carisma e la sua eredità, ESD, Bologna 2021.
2 Cf J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit (trad. Caterina Ciuferri e Paolo Caron), Bompiani, Milano 2016, p. 408.