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Il bianco: non tanto quello delle -speriamo- innevate stazioni sciistiche prossimamente raggiunte da chi farà il ponte nei giorni intorno all’8 dicembre, ma soprattutto quello di Nostra Madre, Maria Santissima, il suo candore che si riverbera anche nei paramenti liturgici, lo splendore della Tutta Bella, della Porta del Cielo, il chiarore della Mistica Aurora di Redenzione, di Colei che diede al mondo l’Autore della vita. In Maria vediamo un pezzo di Cielo: Lei, più bianca della neve! Lei, Vergine Immacolata.

L’8 di dicembre, come una cara luce che rischiara il cammino d’Avvento, la Chiesa celebra sua Madre, Maria Santissima, nello specialissimo dono che Dio le accordò in vista dei meriti del figlio Gesù: di essere cioè l’Immacolata Concezione.

Si tratta di un dogma di fede, come ricordato gli anni scorsi (v. articolo di fr. Paolo Zauli1), solennemente proclamato dal beato papa Pio IX nel 1854.

Trionfo dello Spirito Santo

Vediamo cosa se ne pensava cinquant’anni dopo, sotto il pontificato del veneto san Pio X, che da poco eletto al soglio petrino così scriveva in una sua breve enciclica del 1904:

«Cinquant’anni or sono, circondato da una magnifica corona di Cardinali e di Vescovi, il Nostro Predecessore Pio IX, Pontefice di santa memoria, dichiarò e proclamò quale rivelazione divina per l’autorità del magistero apostolico, che Maria è stata, fin dal primo istante della Sua concezione, totalmente immune dal peccato originale. Proclamazione che nessuno ignora essere stata accolta da tutti i fedeli dell’universo con tale gioia e entusiasmo quale non si ebbe mai a memoria d’uomo e con manifestazione di fede, sia nei riguardi dell’Augusta Madre di Dio, sia per il Vicario di Gesù Cristo, così grandiosa e così unanime. »2

Enorme fu il tripudio per questa ulteriore manifestazione dello Spirito Santo all’opera nella Sua Chiesa: lo Spirito Santo protagonista della vita di Maria, il Paràclito promesso da Gesù che assiste indefettibilmente la Chiesa in ogni tempo.

Una gioia anche per noi

Ma perché gioire ancora, a distanza di quasi due secoli da quel 1854, per questa mirabile definizione del Magistero, che fu tra le maggiori manifestazioni dello Spirito Santo accordata alla Santa Chiesa in un secolo per essa tanto ostile?

Prendiamo di nuovo a prestito le parole, ferme ma teneramente realistiche, di san Pio X:

«Per leggi divine, infatti, ottengono l’eterna beatitudine soltanto coloro che hanno imitate fedelmente la pazienza e la santità di Gesù Cristo: “Infatti coloro che Iddio ha conosciuti nella sua prescienza, li ha predestinati a essere conformi all’immagine di Suo Figlio, perché questi sia il primogenito fra molti fratelli”. Ma tale è la nostra debolezza, che la grandezza di simile esempio facilmente ci scoraggia; perciò Dio ha voluto provvedere proponendocene un altro, tanto vicino a Cristo quanto è permesso all’umana natura e più conforme alla nostra debolezza. Si tratta della Madre di Dio. A questo proposito dice Sant’Ambrogio: “Tale fu Maria che soltanto la sua vita è per tutti un insegnamento”.»3

Maria: donna del “Sì” a Dio, dell’affidamento totale a Lui. Ella è nostra madre: approfittiamo di questi giorni per riflettere sul nostro rapporto con Dio. Lasciamoci guidare dall’esempio di Maria: quanta fiducia abbiamo nel Signore, quanto veramente le nostre scelte si basano su di Lui, con quale confidenza ci intratteniamo con Lui? Che idea ci siamo fatti di Lui? Confidiamo nel Suo soccorso, specie nelle ore buie che talora avvolgono questo nostro doloroso cammino terreno, e nell’aiuto, pronto e materno, di Maria? L’abbiamo sperimentato o preferiamo sempre far di testa nostra?

Maria: stella purissima e sicura nel nostro cammino

Maria è capolavoro dello Spirito Santo, Madre di misericordia, stella sicura tra le tempeste di questo mondo: guerre, carestie, calamità, violenze, sofferenza innocente, ingiustizie e fratricidi che non cessano di sfregiare la faccia di questo mondo. Il retaggio del peccato originale è pesante per ciascuno di noi e per la società tutta.

Maria, immune da ogni contagio di colpa, non è un astro etereo che brilla indifferente sopra le nostre miserie e rovine, no! Di Lei, scriveva sempre Pio X nella citata lettera, «abbiamo orrore di dire che questa creatura femminile destinata a schiacciare un giorno la testa del serpente, è stata da lui sopraffatta e che, Madre di Dio, è stata figlia del diavolo. No: l’intelletto del popolo cristiano non avrebbe potuto concepire che la carne di Cristo, pura, innocente e senza macchia, avesse avuto origine nel grembo di Maria da una carne contaminata anche solo per un attimo. E perché tutto questo, se non per il fatto che Dio è infinitamente lontano dal peccato?»4

Maria: misericordia e sollievo per ognuno di noi

In Maria, madre nostra, c’è proprio il massimo della compassione per la nostra miseria, il massimo che una creatura possa provare: ci diede infatti il rimedio ai nostri mali, Cristo Redentore.

Per un istante, come ricorda san Bernardo5, tutto l’universo è rimasto in trepidazione ad attendere la risposta di Maria all’angelo che l’ha interrogata.

E benedetto quel fiat mihi secundum Verbum tuum che ad ogni mezzogiorno le campane ci ricordano (e anche al mattino e a sera, per la preghiera dell’Angelus) che ha dato inizio al nostro riscatto dalla comune prigionia del peccato originale!

Come spiegava papa Francesco all’Angelus dell’Immacolata di tre anni fa:

«Maria aggiunge: «Avvenga per me secondo la tua parola». Non dice: “avvenga secondo me”, ma “secondo Te”. Non pone limiti a Dio. Non pensa: “mi dedico un po’ a Lui, mi sbrigo e poi faccio quel che voglio”. No, Maria non ama il Signore quando le va, a singhiozzo. Vive fidandosi di Dio in tutto e per tutto. Ecco il segreto della vita. […] Ciò non vuol dire che per lei la vita sia stata facile, no. Stare con Dio non risolve magicamente i problemi. Lo ricorda la conclusione del Vangelo di oggi: “L’angelo si allontanò da lei”. Si allontanò: è un verbo forte. L’angelo lascia la Vergine sola in una situazione difficile. Lei conosceva in che modo particolare sarebbe diventata Madre di Dio – lo aveva detto l’angelo –, ma l’angelo non l’aveva spiegato agli altri, solo a lei. E i problemi iniziarono subito: pensiamo alla situazione irregolare secondo la legge, al tormento di san Giuseppe, ai piani di vita saltati, a che cosa avrebbe detto la gente… Ma Maria mette la fiducia in Dio davanti ai problemi. È lasciata dall’angelo, ma crede che con lei, in lei, è rimasto Dio. E si fida. Si fida di Dio. È certa che col Signore, anche se in modo inatteso, tutto andrà bene. Ecco l’atteggiamento sapiente: non vivere dipendendo dai problemi – finito uno, se ne presenterà un altro! – ma fidandosi di Dio e affidandosi ogni giorno a Lui: eccomi! »6

Sia questo il nostro programma di vita e in special modo, in questa Immacolata 2021, dei cinque nostri confratelli che proprio oggi ricevono il dono dell’ordinazione diaconale.


1 Maria Avvocata dei Peccatori (consultato il 6.12.21).

2 Pio X, Lettera enciclica Ad diem illum laetissimum, reperibile al link: https://www.vatican.va/content/pius-x/it/encyclicals/documents/hf_p-x_enc_02021904_ad-diem-illum-laetissimum.html (consultato il 6.12.21).

3 Ibidem.

4 Ibidem.

5 Bernardo di Chiaravalle, Omelie sulla Madonna, cfr. Liturgia delle ore vol. I, p. 339, LEV, Roma 2013: «Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito santo. L’angelo aspetta la risposta; deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione.
Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita.
Te ne supplica in pianto, Vergine pia, Adamo esule dal paradiso con la sua misera discendenza; te ne supplicano Abramo e David; te ne supplicano insistentemente i santi patriarchi che sono i tuoi antenati, i quali abitano anch’essi nella regione tenebrosa della morte».
Brano, quello citato, in cui finezza psicologica e poesia colgono con maestria probabilmente insuperata la portata del Sì di Maria all’angelo Gabriele.

6 Francesco, Angelus per la solennità dell’Immacolata, 8 dicembre 2018, reperibile al link: https://www.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2018/documents/papa-francesco_angelus_20181208.html (consultato il 6.12.21).

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