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Qualche tempo fa è tornato alla casa del Padre il nostro confratello padre Innocenzo Venchi, che viveva nel nostro convento di Chieri. Di recente avevamo avuto l’occasione di intervistarlo e di rivolgergli qualche domanda sulla sua esperienza di Postulatore generale delle Cause dei Santi1. La conversazione, per scelta redazionale, è stata suddivisa in tre articoli, dei quali questo è il terzo ed ultimo (clicca qui per leggere i due precedenti: Frate e Postulatore e Memorie di un Postulatore). Ci è particolarmente grato, nel pubblicare questa intervista, rendere omaggio alla memoria di quest’uomo che è stato, fino alla fine della sua vita, fedele testimone di Gesù Cristo Signore e della tradizione del nostro Ordine.

 

Come sono cambiate Roma e la Chiesa nel corso di tutti questi anni?

Io avevo un incarico dal tetto in su! Quindi, al di fuori della Congregazione per le cause dei santi, con tutto il resto di Roma avevo poco o nessun contatto, però ho conosciuto tante personalità della Curia romana, persone veramente perbene e amanti della Chiesa.

Voglio ricordare il cardinale Browne, già Maestro generale dell’Ordine, che oltre ad essere un teologo, che ha partecipato al Vaticano II, era anche molto umile e molto santo. Vi basti questo: quando non c’era il suo segretario, padre Filippo, io lo sostituivo. Quindi durante il cardinalato sono stato spesse volte con lui. Non parlava mai male di nessuno. Una volta, avevo espresso delle perplessità sullo svolgimento di una causa di canonizzazione, e lui mi disse: “Se è così, padre, le proibisco di parlare”. E siamo andati davanti al Santissimo Sacramento. Il giorno dopo avrei voluto chiedere scusa di quella frase, ma lui mi prevenne e disse: “Scusi, padre, se durante la cena sono stato un po’ duro”. Browne era il tipo dell’uomo sapiente.

Poi, dopo di lui fu Maestro dell’Ordine padre Aniceto Fernández, suo successore: un papa! A mio giudizio, se i nostri padri olandesi sono rimasti al loro posto lo si deve anche a padre Fernández. Vincent de Couesnongle, l’uomo del governo. Padre Byrne, un fratello: venne subito a farmi le condoglianze, quando seppe della morte di mia mamma.

La Roma che ho conosciuto io, fino a papa Giovanni era la Roma del Concilio di Trento. Poi è cominciata a cambiare: per esempio papa Giovanni ha allargato il cardinalato a tutto il mondo. Certo, Pio XII aveva già cominciato a farlo, in modo da avere in Curia non soltanto italiani, ma si trattava perlopiù di europei.

A riguardo delle “periferie esistenziali” di cui parla papa Francesco, io posso dire di aver visto che il sentimento religioso è in tutti gli uomini: l’ateismo praticamente non esiste. L’ho constatato tanto in America Latina quanto in Estremo Oriente. Le pagode della Thailandia, i monaci buddisti, i musulmani che ho incontrato, mi hanno mostrato sempre un grande spirito religioso. Papa Francesco continua l’idea di papa Giovanni XXIII: aprire le finestre, andare incontro al mondo. Questo papa sente il problema della povertà, dello scarto, perché lui l’ha vissuto, l’ha toccato con mano, come vescovo e come padre provinciale. Io l’ho potuto vedere a San Salvador, capitale di El Salvador: non erano ancora finiti i muri del palazzo del governo, e tutto intorno c’erano solo catapecchie.

Comunque, riguardo la Chiesa, si vede proprio che è una istituzione divina, perché non è possibile pensare alla Chiesa come una istituzione umana, anche se alta, come il buddismo, l’islam. La Chiesa ne ha passate tante…! Bisogna avere fede, la Chiesa è un mistero; e tenere presente san Tommaso, che è chiarissimo, non si contraddice mai, si ricorda di quello che ha in mente perché alle volte dice “come ho già detto” oppure “come dirò dopo”, cioè sapeva già cosa dire! A me è piaciuto molto studiare la storia della Chiesa, come anche la storia dell’Ordine. Un ultimo pensiero: la più bella poesia su san Domenico e la preghiera più bella alla Madonna, dopo l’Ave Maria, si trovano nel Paradiso di Dante: “Vergine Madre, figlia del tuo figlio…”.


1 Nel diritto canonico, si chiama “Postulatore” l’incaricato a sostenere, presso i tribunali competenti, una causa di beatificazione o di canonizzazione. Il Postulatore generale dell’Ordine dei frati predicatori è il principale incaricato per i processi riguardanti i santi o beati domenicani. Per approfondire l’argomento: La postulazione di un Ordine religioso – videointervista a p. Gianni Festa op.

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