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Voi non potete saperlo, ma il titolo mariano della “Torre di Davide”, era uno di quelli che mi lasciavano più perplesso mentre li recitavo da ragazzo e mi chiedevo che cosa volesse significare.

Si potrebbe trovare strano l’accostamento tra una fortificazione militare e una figura materna ed umile come Maria. Però se ci mettiamo a leggere la Bibbia scopriamo che le due cose non sono in disaccordo.

Di questa torre se ne parla nel Cantico dei Cantici, come una fortificazione costruita da Re Davide per la difesa del Regno. Costui aveva dato pace e stabilità a Israele, ed è ricordato come un personaggio vittorioso in tutte le sue imprese. Ma se consideriamo proprio questa figura, possiamo ricordarci della lotta contro il soldato enorme dell’esercito filisteo, Golia. Il giovane Davide non lo sconfisse certo per la propria forza, o con una possente armatura, ma con l’aiuto di Dio, e con la sua piccola fionda. Davide lo vinse perché umile e perché confidava completamente nel Signore.

Questo ci fa intuire come sia possibile che a Maria sia dato il titolo di Torre di Davide. Lei, la più umile tra le creature, a causa dell’umiltà è la più forte tra le creature, perché ha posto la sua fiducia in Dio che può tutto.

Si può rivedere la medesima cosa anche in coloro che imitano le virtù di Maria, cioè i santi. Mi viene in mente la beata Margherita di Città di Castello, domenicana. Nacque cieca, zoppa e con la gobba, in una famiglia nobile e ricca del luogo, nel 1287. Per la sua disabilità venne rifiutata e abbandonata dai genitori, e fece una vita molto dura. Con il desiderio di consacrarsi al Signore, riuscì a entrare in un convento di suore, dove era presente una certa rilassatezza tra le religiose. Ora, visto che questa era santa, e faceva sul serio, iniziò a dare fastidio alle suore del luogo, perché con la sua vita metteva in luce i loro difetti. La situazione peggiorò e venne cacciata dal convento. Uscita, in un momento di grande sconforto e di nuovo abbandonata, pensò a Gesù che sulla Croce le diceva: “Margherita, anche tu mi abbandoni?”. Riprese dunque coraggio e in seguito divenne una mantellata entrando nel Terz’Ordine Domenicano, e nel 1609 venne proclamata beata.

E così possiamo vedere: questa povera ragazza, con tutte le sfortune della vita, riesce a sconfiggerle tutte con forza, e apparentemente da sola, tutte le vince con l’aiuto di Dio.

Così come Maria, che restò salda durante tutte le prove della sua vita. Anche noi possiamo imitare Maria per la sua fortezza, e invocarla come Torre di Davide nei momenti di difficoltà. Ricordandoci che a Dio non serve un esercito, ma gli basta un ragazzino umile con una fionda!

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Fra Francesco Maria Antonio Lorenzon, ma vengo chiamato anche fra Franz. Sono un frate originario di Treviso. Prima di entrare nell'Ordine ero un informatico, uno sviluppatore di siti web. Terminati gli studi presso lo Studio Filosofico Domenicano, attualmente studio Teologia a Bologna. Per contattare l'autore: webmaster@osservatoredomenicano.it