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Abbiamo detto che Dio è Luce, l’uomo è come vetro e il padre spirituale è quell’uomo che si prende cura del vetro per renderlo terso come cielo. Questo è fondamentale, perché per trovare un padre spirituale bisogna riconoscerlo e per riconoscerlo bisogna sapere chi sia. Ora, come si trova e riconosce una tale figura?

  1. La preghiera: Il padre spirituale è un dono di Dio, la sua efficacia è un dono di Dio. Senza la luce non vi è neppure chi lucida. È la Luce che illumina e spinge un uomo a divenire padre spirituale, perché possa divenire collaboratore della Luce. Questo implica che la ricerca inizia chiedendo alla Luce.
  2. Il luogo: Dove trovarlo? Il luogo ideale è quello in cui le nostre opacità sono più manifeste: la confessione. È vero, il sacramento agisce come una luce capace di bruciare ogni opacità, di purificarci: esso toglie l’opacità, ma non toglie l’abitudine del vetro ad opacizzarsi, ad impedire la luce. Qui inizia l’ascesi e qui entra il ruolo del padre spirituale.
  3. Il desiderio di santità: Può accadere che con un padre spirituale non si condividano tutte le idee, questo non è un problema. Ciò che tuttavia necessariamente bisogna condividere è il fondamentale desiderio di santità, la tensione all’auto-trasparenza della luce.
  4. La liberazione: Questo concetto si articola su due momenti. Il primo, la liberazione si presenta come liberazione del perdono ed è piuttosto immediata da comprendere. Si coglie quando un sacerdote toglie l’opacità e ci restituisce il gusto del perdono. Viene tolta l’opacità e la persona si sentirà lieve, libera in due modi: da tutto ciò che sarebbe dovuta essere e non è riuscita ad essere; libera da quello che è stata, lontana da quanto sarebbe veramente. Libera ovviamente per essere pienamente se stessa, pienamente trasparente alla Luce.
    Ed ecco la seconda liberazione, ossia la
    liberazione dell’educazione: un padre spirituale non deve sostituirsi alla libertà della persona, deve liberarla; non prende decisioni per la persona, ma aiuta la persona a prendere le proprie decisioni. Cosa significa? Ebbene il padre spirituale educa la coscienza ad educarsi: egli sa che non sarà sempre con la persona che educa, tantomeno quando questa dovrà prendere decisioni importanti o vincere le proprie tentazioni, tuttavia prepara la persona alle sue scelte, fornendole tutti i mezzi che le permettono di raggiungere il bene.
  5. La rivelazione: per togliere l’opacità il padre spirituale ci deve guardare attraverso. Non si ferma all’opacità, la vede, scruta il difetto, per vedervi attraverso. In questo sguardo la persona si conosce e si sente compresa, ma non giudicata: si sente rivelata a se stessa, ma in una rivelazione che è trasfigurazione. Il padre spirituale, infatti, edifica: non solo il figlio spirituale scopre meglio ciò che è e il punto in cui si trova rispetto a Dio, ma riscopre la grazia che opera in lui. La vera rivelazione di una filiazione spirituale non è quella di sentirsi deboli o forti, ma forti nelle proprie debolezze, forti di Cristo.

Leggi la prima parte dell’articolo, L’uomo, il vetro e la luce.

 

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Chi sono? In verità non ne so molto più di voi. Del resto, vivo anche per scoprirlo. Ma giustamente chi legge questo genere di presentazioni, si attende una sfagiolata di dati anagrafici. Essia! Sono nato all’Ospedale Maggiore di Bologna quel glorioso 9 settembre del 1994 (glorioso per ovvie ragioni). Chi non mi ha mai veduto senza barba, ipotizza che mi trassero dal ventre di mia madre proprio tirandomi dalla barba… inquietante, ma non smentirò questa leggenda. Frattanto in questi 25 anni di vita ho frequentato il liceo scientifico Malpighi, mi sono appassionato a Tolkien, alla Filosofia, alla Poesia medioevale e novecentesca, infine alla cinematografia, su cui amo diffondermi in raccolte meditazioni crepuscolari. Cosa ho compreso saldamente? Ad una sola vita, un solo modo per viverla. Per questo appena conseguita la maggiore età, ho fatto domanda di entrare nell’Ordine dei Frati Predicatori. Attualmente mi nutro di studi di San Tommaso, di spiritualità e di metafisica (sto affrontando un densissimo filosofo Polacco, Przywara … la pronunciabilità del nome è direttamente proporzionale alla sua chiarezza). Per contattare l'autore: fr.pietro@osservatoredomenicano.it