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Che cosa rimarrà di quest’anno della Misericordia? Già adesso sembrerebbe che sia rimasto ben poco. “Misericordia voglio, non sacrifici!” dice il Signore, ma cosa succede in realtà? Sembra esserci ben poca misericordia intorno a noi e fra di noi. Ecco perché credo sia necessario tenere aperto questo spazio anche quando l’anno santo sarà concluso, anche – semmai possano essere utili – con articoli e riflessioni su una parola così tanto pronunciata, a volte addirittura brandita, ma poi così poco vissuta.

Nella mia vita ho fatto per 21 anni il giornalista. Per 13 mi sono occupato di cronaca nera e giudiziaria e, devo dire, di misericordia ne ho vista ben poca. Qualche volta io stesso non sono stato misericordioso quando avrei dovuto e potuto esserlo. In questi anni il mio lavoro, spesso mi ha portato ad avvicinare delle persone nel momento peggiore della propria vita. Parlo di tutti: innocenti e colpevoli, vittime e, anche – in modi diversi – carnefici. Vi assicuro che tutti possiamo esserlo. Anche con una parola di troppo.

Ho imparato che, nella vita, si possono commettere azioni anche tremende e brutali senza essere dei veri e propri delinquenti. Ho visto l’eroismo, la sofferenza delle vittime, il coraggio delle famiglie travolte da eventi drammatici. Ho visto la solitudine che fa smarrire, l’indifferenza che uccide, l’odio che acceca. Mi sono reso conto che la mancanza di misericordia nel cuore è il primo passo di una strada, lunga o corta, che prima o poi conduce al peggio.

Poi ho imparato un’altra cosa: che sono figlio di Dio, di un Padre che mi ama e che ha misericordia di me e mi perdona. È questo che mi sta aiutando a stare in pace con me stesso e con gli altri. Ecco che la frase che accompagna questo anno santo è il riassunto perfetto di un’esperienza, di un incontro personale che mi ha cambiato la vita: “Misericordiosi come il Padre”.

Entrando nell’Ordine dei Predicatori ho chiesto la misericordia di Dio e quella dei fratelli e, qualunque cosa possa accadere da ora in avanti, ho già avuto il centuplo, in misericordia, in gioia, in comunione, in speranza, in Cristo Signore. E chi ha avuto misericordia come può non essere misericordioso? Come può non parlare della misericordia?

C’è un verso di Fernando Pessoa che mi ha sempre colpito e credevo di averne colto il senso. Il verso è questo: “Cosa aspettarsi da me stesso e dalle cose di questo mondo? E se non ho avuto amore…” Credevo di averlo capito, ma mi sbagliavo. Senza lo sguardo misericordioso del Risorto e l’eco potente dell’inno alla carità di San Paolo, avrei passato la vita a credere di averlo compreso. Se ne sarò in grado, di questo e di altro vorrei scrivere.

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Frate domenicano, appassionato di San Tommaso e San Paolo e di troppe altre cose. Serio ma non troppo. Mi piacciono i libri, i gatti e imparare da quelli che sanno più di me. Per contattare l'autore: fr.giovanni@osservatoredomenicano.it